The Beatles for Strings
Le celeberrime melodie dei Fab Four rielaborate da Roberto Molinelli in una stesura di più ampio e sinfonico respiro rispetto a quella originale, conservando comunque inalterate le caratteristiche liriche ed espressive che ne hanno decretato il successo. In quelle più propriamente ritmiche, come Hey Jude, si ascoltano i musicisti usare i loro archi in un modo diverso da quello tradizionale, con effetti tipici degli strumenti a percussione.



“Vi giuro su Dio o Mao o chi volete voi. Non avevo idea che le iniziali potessero essere lette LSD” John Lennon
Lucy in the Sky with Diamonds

Parlare dei Beatles non è cosa facile. E’ già stato detto tutto e il contrario di tutto, in oltre sessant’anni di indiscusso successo. Sono stati scritti svariati libri, hanno influenzato un po’ tutta la musica cosiddetta leggera e anche contemporanea a seguire. Hanno creato generi musicali. Hanno fuso vari stilemi e linguaggi assieme, così come affrontato le più svariate tematiche nei loro brani, utilizzando categorie musicali tra le più distanti tra loro, ottenendo come risultato una vera e propria rivoluzione musicale, oltre che culturale a 360 gradi. Perciò affrontare adesso il compito di introdurre i loro capolavori, dopo i fiumi d’inchiostro versati su di loro, è un lavoro ingrato.
Eleanor Rigby
1966. Accompagnati da un’orchestra d’archi di quattro violini, due viole e due violoncelli che suonano una composizione di Martin, i Beatles incidono una delle loro canzoni più belle e famose. I quattro non suonano gli strumenti, ma cantano e basta. Una canzone sull’incapacità umana di avvicinarsi l’un l’altro, di capirsi veramente. Malinconica, ma che ha una luce di speranza affidata alla musica, creatrice di ponti che colmano le distanze tra gli esseri umani.
Permettetemi quindi una scappatoia: raccontare degli aneddoti, qualcosa che permetta un ascolto non influenzato da pareri, opinioni (a volte non richieste, a volte sgradite, spesso non necessarie) o piani di lettura. Qualcosa che centri un po’ il punto focale di ogni brano, o comunque uno dei punti, che dia un grimaldello per sbirciare leggermente dalla porta d’ingresso, restando però completamente a disposizione della Musica.
La rivisitazione per archi dei brani dei Beatles è un qualcosa che funziona molto bene, in maniera naturale. George Martin, “quinto Beatles” loro produttore e ex studente di oboe, suggerì l’utilizzo di strumenti ad arco per vari loro brani, tra cui la stessa Yesterday. Durante il loro percorso creativo i Beatles utilizzarono spesso gli archi, basti pensare ai 40 musicisti impiegati per la trasmissione in diretta mondiale satellitare per la BBC di All you need is love il 25 giugno 1967. Proprio questa canzone, inno all’unità e all’amore, contiene riferimenti alla musica classica e tradizionale, tra cui citazioni di Bach (Invenzione a due parti n.8 in Fa maggiore) e della Marsigliese di de Lisle.


Permettetemi quindi una scappatoia: raccontare degli aneddoti, qualcosa che permetta un ascolto non influenzato da pareri, opinioni (a volte non richieste, a volte sgradite, spesso non necessarie) o piani di lettura. Qualcosa che centri un po’ il punto focale di ogni brano, o comunque uno dei punti, che dia un grimaldello per sbirciare leggermente dalla porta d’ingresso, restando però completamente a disposizione della Musica.

Permettetemi quindi una scappatoia: raccontare degli aneddoti, qualcosa che permetta un ascolto non influenzato da pareri, opinioni (a volte non richieste, a volte sgradite, spesso non necessarie) o piani di lettura. Qualcosa che centri un po’ il punto focale di ogni brano, o comunque uno dei punti, che dia un grimaldello per sbirciare leggermente dalla porta d’ingresso, restando però completamente a disposizione della Musica.

La rivisitazione per archi dei brani dei Beatles è un qualcosa che funziona molto bene, in maniera naturale. George Martin, “quinto Beatles” loro produttore e ex studente di oboe, suggerì l’utilizzo di strumenti ad arco per vari loro brani, tra cui la stessa Yesterday. Durante il loro percorso creativo i Beatles utilizzarono spesso gli archi, basti pensare ai 40 musicisti impiegati per la trasmissione in diretta mondiale satellitare per la BBC di All you need is love il 25 giugno 1967. Proprio questa canzone, inno all’unità e all’amore, contiene riferimenti alla musica classica e tradizionale, tra cui citazioni di Bach (Invenzione a due parti n.8 in Fa maggiore) e della Marsigliese di de Lisle.
What are you looking for?